Perché l’Australia improvvisamente é diventata così inetta nel calcio?

 

By Harrison Stark


Aspettatevi Tim Cahill di avere questa espressione durante I Mondiali
Photo by Ian Kington/AFP/Getty Images

La storia del calcio in Australia non è molto dissimile a quella degli Stati Uniti. Tutte e due questi paesi sono dedicati ad altri sport, e perciò il calcio ha avuto un seguito relativamente modesto se si fa una comparazione alla situazione quasi religiosa in altri paesi.

Sia in Australia che negli Stati Uniti lo sviluppo del calcio è stato rallentato per la sua associazione ai coloni inglesi. L’Australia e gli USA praticano sport che nessuno gioca in alter parti del mondo – gli USA hanno il football Americano (Gridiron) e in Australia hanno il Football Australiano – e questi dominano e sono presi sul serio. (In Australia, questi sport sono anche il cricket ed il Rugby a sette).

Ma qui è dove le similarità tra le Stelle e Strisce e I Socceroos finiscono. Mentre l’USA ha aumentato, anche se lentamente, il suo pedigree calcistico, l’Australia sempre essere andata al contrario.

Circa una decina d’anni fa, l’Australia sembrava di essere su una traiettoria in ascesa. Giocatori come Harry Kewell, Tim Cahill, e Mark Viduka – membri della cosiddetta Generazione d’Oro – erano star nelle squadre migliori in Inghilterra. Nel 2006 il tattico olandese Guus Hiddink, uno dei allenatori migliori del modo, guidò il Socceroos ai Mondiali e non deluse. L’Australia giocò del bel calcio, uscì dal suo gruppo, e uscirono solo con un rigore dubbio con l’Italia. L’USA tornò a casa al primo turno senza una vittoria.

Quegli’anni ora sembrano come un miraggio. Hiddink se ne andò, e la prossima generazione di giocatori non arrive. Oggi la squadra contiene ancora giocatori che erano nella squadra nel 2006, ma questa volta non nei campionati maggiori, ma cimiteri come il campionato australiano e nel Qatar. Nel 2010 l’Australia ebbe la seconda più anziana squadra nei Mondiali e giocarono di conseguenza, arrendendosi con un 4-0 con la Germania nella prima partita e vincendo solo 2-1 con una Serbia che sembrava non arrivasse mai. Le qualificazioni per arrivare a questi Mondiali sono similarmente deprimenti. Dopo avere fatto fatica per qualificarsi nella seconda fase nel’estate del 2013. L’Australia uscì dalla Coppa delle’ Asia Orientale perdendo sia con il Giappone e la Cina. Una serie di amichevoli al’estero che avrebbero dovuto aumentare il profile della squadra Australiana fecero l’opposto: I Socceroos perdettero con la Francia e il Brasile in ambedue I casi con un’imbarazzante 6-0. Come risposta l’Australia dimesse l’allenatore, un’azione che normalmente non risulta con successo prima di un torneo importante.

Perché l’Australia non ha fatto meglio è un’enigma. Alcuni suggeriscono che dopo il trionfo del 2006, l’Australia è ritornata a quello che il corrispondente da Sydney del Financial Times Raphael Minder descrive il complesso d’inferiorità Australiano che proviene dalla sua posizione geografica e storia coloniale. Questo si traduce in un’attitudine disfattista nel calcio, dove l’Australia con la sua famigerata abilità di mancare alla qualificazione per I Mondiali per poco sette volte dal 1978 al 2002, in maniere stranissime. Come quando, per esempio, l’Australia stava battendo l’Iran 2-0 nel 1997 quando Peter Hore, una persona che vuole sempre interrompere eventi importanti, corse nel campo durante la partita e cominciò a tagliare le reti. L’Iran da lì segnò due gol per qualificarsi ai mondiali .

Più recentemente, l’Australia sembra non adattarsi con la sua decisione di cambiare confederazione. Venti’anni l’allora Primo Ministro Paul Keating fece la dichiarazione controversa che l’Australia dovrebbe essere considerate parte del’Asia. Oggi ha il suo desiderio, dato che la Nazionale Australiana deve giocare con alter nazioni asiatiche per qualificarsi ai mondiali invece con quelle della Confederazione del’Oceania, dove si potrebbe discutere l’Australia appartiene. Questo spostamento avrebbe dovuto migliorare la squadra, dato che deve giocare con squadre più quotate come la Corea del Sud e il Giappone invece che le Samoa Americane o Figi, invece nelle due campagne di qualificazione, l’Australia è sembrata giù di corda

Queste’anno potrebbe essere stato diverso? Forse – il seeding bizzarro della FIFA significa che l’Australia potrebbe essere stata fortunata con il sorteggio. Ma non lo è stato. Si è beccata uno dei gruppi più difficili (gruppo della morte, come dicono gli anglosassoni N.d.T) l’Australia è con la Spagna, l’Olanda e il Cile – e questo assicura che per gli australiani sarà un viaggio breve in Brasile. I Socceroos sicuramente saranno in fondo al gruppo. L’unica domanda sarà se riusciranno a prendere un punto solitario.

 

Tom Rogic in allenamento. I Mondiali saranno molto piú difficili.
Photo by Cameron Spencer/Getty Images

Programma delle partite: L’Australia é nel Gruppo B il più difficile dopo la camera di tortura in cui si trova l’USA. Lo slogan dei Socceroos é “Socceroos! Saltiamo verso la storia!’ ma l’unico posto che l’Australia salterá e verso casa. Giugno 13 l’Australia gioca la sua prima partita e nominalmente la ‘più facile’ contro il sottovalutato Cile, per poi incontrare la finalista del 2010 l’Olanda il 18 giugno e I campioni mondiali in carica Spagna giugno 23. Non ci sarà più Australia dopo queste.

Schema: in un pacato 4-4-2 (o un 4-4-1-1 dipende come lo si vede). Questa é una squadra che gioca un calcio ben organizzato e noioso.

Giocatori importanti: Bisogna riconoscere che il nuovo allenatore Ange Postecoglou ha cercato di integrare del talent giovane bella sua squadra per I Mondiali. Il problema é che nessuno di questi nuovi giocatori sono di qualità. Il nucleo della squadra é sempre la ‘generazione d’oro’ che per la maggior parte sono più grigi che d’oro. Tim Cahill (New York Red Bulls) arzillo a 34 anni comincerà di fronte, mentre Mark Bresciano (Qatar’s Al-Gharafa) alla stessa età e sempre nel mezzo del campo. C’e un po’ di speranza pero. Mile Jedinak (Crystal Palace) a 29 anni non é proprio giovanissimo ma é stato un giocatore solido nella Premier League e dovrebbe, se la sua condizione fisica lo permette, dare un po’ di movimento a meta campo.

C’erano delle voci che indicavano che Lucas Neil poteva essere una possibilità ma non é sorprendente che non é nella squadra dato che non gioca in nessun club. Luke Wilkshire (Dynamo Moscow) sarà nella difesa, ma a 32 anche lui sta cominciando a faticare. La possibilità che dovrà marcare giocatori come Iniesta e Robben é roba da incubo.

Prospettive promettenti: Sarebbe stato sicuramente Robbie Kruse (Bayer Leverkusen), ma ha rotto il suo legamento crociato anteriore in gennaio. Il compito sarà dato al 22enne Tommy Oar (FC Utrecht) sperando che potrà combinare con il catatonico Cahill.

 

Articolo originale in inglese:

http://www.slate.com/blogs/the_spot/2014/05/19/australia_2014_world_cup_why_are_the_socceroos_suddenly_so_bad_at_soccer.html

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